Necropoli romana Umberto I° - Archeologia Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Archeologia
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Necropoli romana Umberto I°

Necropoli

Durante gli scavi per l'edificazione di un padiglione dell'ospedale Umberto I di Siracusa, l'equipe della Soprintendenza impegnata nei saggi di archeologia preventiva ha notato resti di ossa umane appartenenti ad un bambino.

Sono stati ritrovati, inoltre, frammenti di tombe di epoca romana, da cui sono emersi i resti di un uomo dell'apparente età di 30 anni e di due bambini. E' emerso anche un piccolo corredo funerario. Si attendono, ora, ulteriori indagini e la prosecuzione dello scavo. I lavori per l'edificazione del padiglione dell'ospedale sono stati sospesi.

tratto da:Articolo Archeologia on web


Agosto del 2012 All’Opedale Umberto I di Siracusasi doveva realizzare una stanza per la farmacia ma è stata scoperta una necropoli.
Inevitabile lo stop ai lavori e l'avvio di una campagna di scavo sotto la supervisione del soprintendente Orazio Micali dopo che l’èquipe della Soprintendenza impegnata nei saggi di archeologia preventiva ha notato la presenza di resti di ossa umane appartenenti a un bambino. Ad essere ritrovati, inoltre, frammenti di tombe di epoca romana, da cui sono emersi i resti di un uomo di circa 30 anni e di due bambini. Scoperto, infine, anche un piccolo corredo funerario. Gli scavi sono stati seguiti dall’archeologa Simona Sirugo, sotto la direzione scientifica dell’Unità operativa VIII Beni archeologici della Soprintendenza. Nei prossimi giorni, la Soprintendenza eseguirà un nuovo sopralluogo con i suoi tecnici.


tratto da:LA SICILIA - Mercoledì 29 Agosto 2012
scoperte quattro tombe romane durante lavori all'Umberto I
isabella di bartolo
«Sorpresa» nel cantiere per l'ampliamento del padiglione dell'Umberto I destinato a ospitare sale della farmacia dell'ospedale.

Gli archeologi della Soprintendenza guidata da Orazio Micali hanno rinvenuto resti di una necropoli antica nel corso dei saggi di scavo preventivi. In luce 4 tombe fra cui tre di bambini e in una di queste ultime anche una statuina della dea Kore deposta per scortare il defunto nel «regno dei morti» come era consuetudine nell'antichità.

I lavori per la realizzazione di una stanza destinata alla farmacia dell'ospedale, hanno riservato una nuova sorpresa archeologica.
Durante gli scavi per l'edificazione di un padiglione all'Umberto I, l'èquipe della Soprintendenza impegnata nei saggi di archeologia preventiva ha notato la presenza di resti di ossa umane appartenenti, secondo una prima analisi, a un bambino.
Da qui lo stop all'intervento e l'avvio della trincea di scavo, sotto la supervisione del soprintendente Orazio Micali. «Abbiamo ritrovato resti di tombe di epoca romana - dice Rosa Lanteri, dirigente del servizio Beni archeologici -. L'area, per la verità estremamente limitata (6 metri per 4) era sta sconvolta da precedenti realizzazioni di sottoservizi, tutttavia è stato possibile mettere in luce quattro tombe a fossa scavate nella roccia, violate in antico».
In una di queste erano conservati ancora i resti di un uomo di circa 30 anni; mentre le altre due hanno restitutito i resti di bambini.
Ed è in una di queste sepolture che è stato trovato anche un piccolo corredo funerario: uno dei bambini, infatti, era stato sepolto insieme a una statuetta di Kore.
In antichità, infatti, era consuetudine seppellire i defunti con oggetti significativi per scortarli nel «regno dei morti». E fra gli usi vi era quello, appunto, di mettere nelle tombe statuine fittili, amuleti vari, spille o fermagli, di cui sono rimaste oggi ampie testimonianze nei corredi funebri esposti nelle vetrine del museo archeologico «Paolo Orsi».
«Le tombe - prosegue l'archeologa Rosa Lanteri - fanno parte della necropoli arcaica ben nota in quest'area, chiamata ex Giardino Spagna, dagli scavi condotti da Paolo Orsi e poi da Cultrera e Gentili negli anni ‘40 e ‘50 del secolo scorso e, da ultimo, da Beatrice Basile. Su questa necropoli, che ci consente di ricostrire i limiti dell'abitato di Siracusa in età arcaica si sovrappongono, a seguito dell'espansione della città, le strutture di età ellenistico-romana».
Infatti sono stati messi in luce, al di sopra delle tombe arcaiche, muri perimetrali pertinenti ad almeno due ambienti e un pozzo con pedarole, di età greca ellenistica, scavato nella roccia e mai portato a termine, che ha intercettato e in parte demolito una tomba arcaica.
Lo scavo appena concluso è stato seguito dall'archeologa Simona Sirugo, sotto la direzione scientifica dell'Unità operativa VIII Beni archeologici della Soprintendenza. Nei prossimi giorni, come annuncia l'architetto Micali, la Soprintendenza eseguirà un nuovo sopralluogo con i suoi tecnici.
Gli archeologi sono avvezzi a questo tipo di ritrovamenti durante opere pubbliche in città. L'esempio più recente è quello della Borgata dove, da tre anni, sono in corso i lavori per la messa in opera della nuova rete fognaria. Lavori oggi fermi per studiare la maniera di non danneggiare i resti bizantini sotto corso Gelone.


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