Castello Marchetti - Fortificazioni spagnole Siracusa Ortigia

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Monumenti medievali
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Castello Marchetti

Doufur-Città e Fortificazioni

IV - Castrum e/o Palatium: i castelli Marchetti e Maniace

vedi anche: https://www.antoniorandazzo.it/castellietorrimedievali/castello-marchetti-marieth.html


 
Il sistema difensivo della città non si limitava alla cinta di mura ed alle torri, ma era probabilmente organizza¬to intorno a due punti strategicamente forti: il castello Marchetti e il castello Maniace «sicché stassi la città pe- nisula nel mare, tra dui porti et chiusa da dui castelli, de' quali l'un fu per difenderla dal mare e l'altro dal¬la terra»70.
Il castello Marchetti, situato all'ingresso dell'istmo, nella parte più stretta (m. 140 circa), controllava l'ac-cesso alla città dalla parte della terraferma; era prece-duto in origine da un fossato — artificiale o naturale — di cui si trova conferma nelle fonti arabe e nella pianta dell'Ambrosiana71. Dal castello Marchetti, di cui fortunatamente ci rimane la pianta prima della sua de¬molizione, sappiamo che misurava circa metri 60 per 4512, che era di forma rettangolare con quattro torri, anch'esse rettangolari, a ciascun angolo e con quattro torri a metà di ciascuna cortina. Non a caso la sua for¬ma architettonica ricorda quella del castello di Augu¬sta, dalle dimensioni pressoché identiche, e potrebbe rientrare nella tipologia dei castelli svevi, benché non se ne conosca la data di fondazione73. Il Fazello, testimone oculare del Cinquecento ci ricor¬da che «dal nome e dal modo della fabbrica, dovette essere opera dei Saraceni»74. Ciò è forse troppo poco per fare risalire il castello ad eventuali origini arabe; però non si può escludere che già nel periodo norman¬no, e cioè nel 1154, esistesse un castello a Siracusa. Il nome di Marchetti, che presenta analogia con la parola araba «marquad» (recinto), è legato certamente al no¬me del castellano Belingerio Marchetti, in carica nella città nel Trecento75.
E certo comunque che alla data del 1299 vi erano due castelli a Siracusa, tanti ne vengono menzionati in un Privilegio della città76. Ma già precedentemente i regi-stri della Cancelleria angioina ne confermavano anche l'esistenza intorno agli anni 1271-72, uno chiamato «castrum», e l'altro «palatium», distinzione che veniva ripetuta nel 1274, 75 e 7777.
Giuseppe Agnello aveva di già notato l'esistenza di questi due termini nelle lettere inviate da Federico II a Riccardo da Lentini nel 123978. Ci troviamo allora for¬se di fronte ad una di quelle «errances sémantiques» sull'uso di questi termini o dobbiamo ammettere che ciascuno di essi avesse un significato proprio?79. Per «castrum» o «castellum» s'intende una fortezza iso¬lata o collegata alle mura della città, mentre si defini¬sce «palatium» una costruzione non fortificata destina¬ta ad uso residenziale80. In tale ultima ipotesi, alla luce dell'esempio palermitano, che nello stesso periodo vanta pure due castelli (Castellammare e Palazzo dei Normanni), si potrebbe dire che nel XIII secolo «pala¬tium» fosse il castello Maniace e che «castrum» fosse il castello Marchetti81.
Quest'ultimo, oltre ad avere la funzione di «porta» del¬la città, occupava incontestabilmente una posizione strategica rilevante all'entrata dell'istmo82. Quando parliamo di posizione strategica, intendiamo precisare che il castello rispondeva all'esigenza di difendere Si­racusa da iniziative offensive provenienti dalla terra­ferma, costituendo quel «chiavistello» che impediva l'accesso alla città e di cui, come vedremo, l'età moder­na confermerà in parte la necessità. Due saranno i tentativi di assedio del castello Mar­chetti: il primo nel 1299 e il secondo all'inizio del XV secolo, quando vi si rifugiò la regina Bianca per sfuggi­re al Cabrera83. Luogo forte e sicuro, il castello Mar­chetti sorgeva sulla parte più stretta dell'istmo, come si vede chiaramente nella pianta del 1578; le sue mura si univano alla cinta laterale, ricollegandosi ad una grossa torre (anteriore o posteriore al castello?). Non si riscontra però su questa ultima pianta l'antico fossa­to medioevale, di cui le nuove fortificazioni, i baluardi S. Antonio e Settepunti, sono andate a prendere il posto.
 
Nel 1542, il terremoto infliggerà al castello un colpo fatale: «il castello di Marchetto, fabbrica antica, alta et che seria in parte rovinata, si con ligature de Ugnami non si fosse sostenuta»84. Dopo lunghe controversie e un tentativo di trasformazione in cittadella, la sua de­finitiva demolizione avverrà negli anni 1577-7885 poi­ché alle fatiscenze della fabbrica si erano aggiunte le critiche degli ingegneri militari, che ne lamentavano la posizione troppo bassa rispetto alla terraferma ed alla città86.
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