Castello Marchetti-Marieth
Gli arabi occuparono Siracusa nell'anno 878 e la tennero, per due secoli, — salvo la brevissima parentesi del Maniace — fino all'anno 1087; ad essi lo storico Tommaso Fazello (in De Rebus Siculis) attribuisce la costruzione del Castello Marieth; sulla scorta di quanto annotato dal Fazello, il Capodieci scrive che quello da lui definito Castello Marchetti in Montedoro, chiamato anche Mairet, Mayretum, Maryecto secondo dizioni arabe corrotte, venne innalzato sulle rovine del palazzo di Dio-nisio I, poi di Jerone II, quindi dei Pretori romani. Esso subì nell'anno 1298, per mare e per terra, l'assedio degli aragonesi; nel 1354, al tempo di Giovanna, Regina di Napoli, nel Castello Marieth vennero accantonate alcune compagnie di armati napoletani; esso andò distrutto completamente dal terremoto dell'agosto 1542 e non ne rimane oggi traccia alcuna, così come nulla di arabo rimane a Siracusa a testimonianza di duecento anni di dominazione, tranne alcuni frammenti ceramici custoditi presso il Museo nazionale di Palazzo Bellomo. Il Castello Marieth fu innalzato a nord-ovest della città, nei pressi dell'istmo che anticamente congiungeva Ortigia alla terraferma, ed in esso trovò rifugio intorno all'anno 1411 la regina Bianca che qui fu assediata da Bernardo Cabrerà, potente signore di Modica.
(Efisio G. Picone)
L’esistenza del castello Marchetti (Marquet o Marieth) è testimoniata sin dal 1271. Questo castello, fortemente lesionato dal terremoto del 1542 e ritenuto inutile in seguito alla costruzione dei nuovi baluardi all’ingresso dell’istmo, venne abbattuto non dal sisma del 1693, come è stato errone- amente affermato, ma nel 1577, per dar posto allle nuove fortificazioni progettate da Scipione Campi. Costruzione fatiscente, d’impianto troppo antico per potervi collocare le artiglierie, così era stato definito il castello Marchetti all’epoca.
Misurava circa 60 metri per 45, ed era rafforzato da torri quadrate ad ogni angolo, mentre un’altra si ergeva nel mezzo delle sue cortine, secondo la tipologia medievale ricorrente.
Non si è ancora oggi in grado di’azzardare ipotesi sul periodo preciso di costruzione, nè sull’eventuale riuso di strutture difensive precedenti; purtroppo in questa zona non sono ancora stati eseguiti sondaggi archeologici. Non si sa dunque se attribuire la costruzione del castello Marchetti al periodo arabo o normanno, si sá però che in periodo normanno esisteva un fortilizio, in zona imprecisata, rovinato dal terremoto del 1169, venne ricostruito probabilmente nello stesso luogo verso il 1196. Se consideriamo la sua collocazione dal punto di vista strategico, si dovrebbe concludere che il Marchetti costituiva un castello veramente forte della città, la chiave della difesa verso la terraferma. Il castello in una pianta disegnata nel 1576 dall’ingegnere Cesano.
Da tesi : Bianchini, Bonadeo, Purgato Politecnico di Milano
CASTELLO DI MARCHETTO (Siracusa)
tratto da:http://www.castelli-sicilia.com/links.asp?CatId=112
Ubicato nella piazza d'armi, già piano di Montedoro; prima della sua definitiva distruzione, il castello occupava un'area che ricadrebbe approssimativamente tra il corso Umberto e via Malta, a cavallo tra le vie Maielli e Cairoli (nelle vicinanze, a nord di quest'area, esiste ancora una via del castello Marieth).
Nessun documento è noto sulle origini del castello Marchetto, sorto verosimilmente sulle rovine del più antico castello di Siracusa distrutto da un terremoto nel 1167 ed attestato almeno dal 1154.
Nel 1154 - è menzionato un Bartolomeo de Plaza qui preest syracusano castello.
Nel 1167 - il terremoto fa crollare quel castello. Data la sua importanza, il castello venne ricostruito quasi certamente sullo stesso sito ma verosimilmente in forme aggiornate.
Nel 1196 - ne era castellano Ruggero Buscel, giustiziere della Val di Noto.
Nel 1239 - Federico II lo annovera tra i castra exempta.
Nello stesso periodo l'imperatore fa erigere a Siracusa il nuovo castello Maniace.
Nel 1263 - Manfredi nomina Gerardo de Anfuso castellano castri veteris.
Nel 1272-81 - la documentazione angioina ricorda l'esistenza a Siracusa di un castrum (certamente il futuro castello Marchetto) e di un palatium, identifìcabile molto probabilmente con il castello Maniace.
Nel 1274 - il castrum Siragusie dovrà essere custodito per conto della curia regia per castellanum militem et servientes sex.
Nel 1281 - il castello deve essere custodito per castellanum militem non habentem terram in regno et servientes.
Nel 1326 - è nominato castellano castrum exterioris Syracusarum tale Berenguer Marchet che lascerà al castello il suo nome.
Nel 1351 - nel corso delle lotte tra le parti catalana e chiaramontano-angioina, il castello è presidiato dalle truppe calabresi degli angioini che saranno scacciate dal popolo in rivolta.
Nel 1361 - è sede delle milizie della camera reginale.
Nel 1410-11 - vi si ritira la regina Bianca e vi subisce lu crudili segiu da parte di Bernardo Cabrera lamentando che: assetjant nos, trabucant e bombarderant nos de dia et de nuits sens neguna humanitat dins lo nostre costel marchet de Syracus.
Nel 1418 - il castello è ricordato nel suo diario di viaggio da un cavaliere guascone che lo chiama Marquet.
Nel 1418 - il castello funziona anche da carcere.
Nel 1499 - vi si trova incarcerato il vescovo Dalmazio.
Agli inizi del XVI secolo viene circondato da un terrapieno e attorno alla base della torre angolare nord-est si costruisce una bassa torre tonda per l'artiglieria;
Alla metà del XVI secolo - si lavora alla costruzione di una cinta bastionata avanzata della città.
Nel 1542 - a causa di un terremoto in un solo immenso crollo caddero le fortificazioni appena iniziate e con queste rovinò il vecchio castello Marchetto che si voleva comunque - con il ruolo di cavaliere - integrare nella linea bastionata delle moderne fortificazioni che si stavano costruendo. La realizzazione non ebbe luogo probabilmente per l'eccessivo
costo del consolidamento delle strutture disarticolate dal sisma, per cui vennero demolite.
Nel 1584 - tra le nuove fortificazioni si vedeva ancora, nel sito del castello Marchette, un mucchio di macerie.
Lo sconquassato castello verrà in seguito demolito del tutto e il complesso distrutto senza lasciare tracce di strutture visibili.
Un rettangolo di circa 60 metri per 40 torri quadrate angolari ed altre intermedie a metà d'una cortina che sembra essere il muro esterno di un'edificio, per cui si sarebbe trattato di un enorme caseggiato con un'ampia corte interna.
Eretto sul posto più stretto dell'istmo che collegava Ortigia con la terraferma, il castello aveva lateralmente due tratti di mura sino alla riva dei due porti; così sbarrava l'accesso alla città murata, da cui lo separava il piano di Montedoro; serviva anche come controllo delle attività nel porto piccolo di Siracusa.
Il grande parallelepipedo non sembra essere stato un semplice recinto; quasi certamente si trattava di un grosso edificio di cui volumi si sviluppavano attorno ad una corte centrale. In altezza raggiungeva palesemente almeno due piani fuori terra.
Oltre alle abitazioni del presidio militare, nel Quattrocento vi risiedettero i funzionari della camera reginale e occasionalmente anche la stessa regina.
Nel castello dovevano inoltre trovare adeguata sistemazione i depositi e le stalle. Costruito prima della diffusione delle armi da fuoco, il perfetto funzionamento difensivo del castello era garantito dalle sue torri angolari e da quelle mediane che mediante il tiro radente assicuravano il controllo delle sue cortine. L'insieme delle murature così composte assicurava inoltre anche una buona resistenza ai sismi. L'indispensabile provvista dell'acqua potabile al castello era con grande probabilità garantita da quell'antico acquedotto sotterraneo che è stato incidentalmente tagliato durante i lavori della costruzione della cinta bastionata e dello scavo dei fossati cinquecenteschi.