quartiere Tiche - Tiche Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Tiche
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quartiere Tiche

TESTI FILMATO
sintetizzati da Antonio Randazzo
Tyche, terza città della pentapoli, secondo gli storici e archeologi, era a nord e nord ovest dall’antica Akradina.
Difficile se non impossibile stabilire con esattezza i confini dei singoli quartieri dell'antica Siracusa, (Mingazzini op. cit.).
In Tiche (σύκο) vi era un tempio dedicato alla Dea Fortuna che Cicerone, per primo, chiama antico, come menzionato già nel 467-6 a. C. da (Diodoro, XI 68).
Il territorio di Tyche, secondo le fonti, si estendeva dalla balza Akradina, compresa, e, incuneandosi tra Neapolis e Akradina dov’era, forse, un'area libera di una certa ampiezza, inglobava tutta la costa fino a Santa Panagia.
Non era intensamente urbanizzata e comprendeva fattorie e zone agricole. (vedi mappa Cavallari 1883).
A sud, il quartiere Tyche, comprendeva la zona attorno all’ex Giardino Spagna (Ospedale) e Piazza della Vittoria. A nord, raggiungeva l’area attorno alla Villa Landolina, Villa Abela e S. Giovanni alle Catacombe, mentre il confine occidentale corrispondeva all’attuale tratto di strada Viale Teracati – Corso Gelone, (da Siracusa e il suo territorio)
Il lungo gradino tagliato nella roccia, noto col nome di “muro di Gelone”, potrebbe far parte della fortificazione provvisoria del 463 e, i due gruppi di tombe databili tra la fine del VI e la prima metà del V sec. a. C., trovate ad ovest del muro, dovrebbero appartenere all'abitato dell’antica Tyche.  
Le relative fonti antiche riferiscono che la sua costruzione molto probabilmente risale al periodo di Dionisio I.
Trasibulo, tiranno di Siracusa tra il 466 e il 465 a.C., nel (467-6 a. C.) occupò Akradina e Ortigia, e i siracusani Tycha (Diodoro, XI 67-8), negli scontri della guerra civile. I combattimenti tra le due parti avvennero nei sobborghi non abitati che dividevano i due quartieri e ciò potrebbe far supporre che la Neapolis ancora non fosse stata costruita.
La stessa situazione si riprodusse nel 463, quando i Siracusani tentarono di escludere dalla cittadinanza gli stranieri ammessi dai Dinomenidi. Questi ultimi occuparono di nuovo Acradina e l'isola, mentre i Siracusani si insediarono “nel resto della città, rivolto verso le Epipole”, (Diodoro, XI 73, 1).
Tyche venne allora fortificata, forse, in seguito a questi eventi.
Secondo l'Arpinate, nel territorio vi erano un Ginnasio amplissimo e molti templi sacri.
Nel disegno di Hans-Peter Drögemüller la delimitazione degli antichi quartieri della Pentapoli.
Livio racconta che Marcello, durante l'assedio romano, dopo esser entrato nelle Epipole dall'Hexapylon, pose il suo accampamento “tra Neapolis e Tycha” (XXV 25, 5), quartieri evidentemente non protetti da mura proprie, dal momento che subito dopo vennero saccheggiati.
Tyche, secondo Livio, “si trova lungo l’antica strada principale che porta dall'Hexapylon a Siracusa,” (24, 21, 7), e accanto alla Neapolis, (25, 25, 4ss.).
Nel territorio indicato sono stati scoperti resti di un grande edificio munito di piscina, che potrebbe corrispondere al grande ginnasio che, secondo Cicerone, esisteva nel quartiere. In qua gymnasium amplissimum est et complures aedes sacrae, coliturque ea pars et habitatur frequentissime (Cicero, Verr. II 4, 119).
Nella zona dell’ospedale Umberto I°, ex-Giardino Spagna, è stata trovata una necropoli e, nel corso degli scavi, sono stati portati alla luce frammenti di ceramica greca a figure nere e altro che, secondo Cultrera, appartiene a frequentazione nella seconda metà e anzi alla fine del secolo V, e più decisamente al IV e più giù ancora, (Hans-Peter Drögemüller topografia archeologica).
Nella stessa zona, oltre a tombe arcaiche e resti di abitazioni di età romana, nel 1943, venne rinvenuto un cippoon incisa con dedica a Zeus e Tyche, (Διὶ καὶ Τύχηι Μαρκιανός), che fu interpretata da Bernabò Brea, (Hans-Peter Drögemüller topografia archeologica).
Alla fine del periodo arcaico la necropoli ex-Giardino Spagna non venne più usata come luogo di sepoltura, ma fu in seguito aperta una nuova necropoli sul pendio di Grotticelle spostando le sepolture in un'area più esterna.
Non si cominciò subito a costruire nella zona di Giardino Spagna, evidentemente perché erano ancora in vita dei discendenti delle persone sepolte lì. Soltanto alla fine del 5° secolo avvenne l'ampliamento della superficie urbana in questo luogo, in particolare durante il periodo di Timoleonte, e, in quest'area limitata, sembra che “le costruzioni… siano state subordinate a un vero piano regolatore”, (Hans-Peter Drögemüller topografia archeologica).
Le località conosciute e indagate da storici e archeologi che, secondo le risultanze, probabilmente, facevano parte del territorio dell’antica Tyche, dovrebbero essere: Stentino, Stentinello, necropoli zona alta scala greca, Cava Santa Panagia, Acqua delle colombe, porto Trogilo (ai due Fratelli), necropoli ospedale civile, parte di piazza della Vittoria, latomia del Casale e d’intorni.
I piani di posa e i conci residui in zona due fratelli e "piliceddi", testimoniano l'esistenza delle mura Dionigiane che contornavano la costa di Akradina e quella nord andandosi a congiungere con quelli della fortezza chiamata Eurialo
Gran parte del territorio inglobato nel quartiere Akradina di oggi quasi con certezza faceva parte dell’antica Tyche.
La Porta di Hexapylon, chiamata anche porta scea, era la principale della città greca da cui partiva l'antica strada che la collegava alle città di Thapsos, Megara Hyblea, Leontinoi, e all'attuale Catania e verso l’interno collegava al Foro Siracusano
Da questa porta che in origine aveva ben sei aperture e/o entrate come si intuisce dal nome greco, poi iniziava una grande strada che attraverso i viali Santa Panagia, Teracati, e Corso Gelone, la collegava al Foro Siracusano.
Rimangono solo i basamenti accanto ai quali vi sono alcuni resti Mura Dionigiane che cingevano l'antica città di Siracusa.
Nella stessa balza di Scala Greca, prospiciente la contrada Targia, vi è un tratto di carraia che convergeva verso la stessa porta.
La muraglia fu fatta edificare da Dionisio il vecchio, in venti giorni, impiegandovi settantamila schiavi, divisi in tante squadre di duecento uomini guidati da un architetto. Per trainare le pietre, dalle antiche e nuove Latomie, secondo le fonti, furono utilizzati seimila paia di buoi.
Stentinello è un villaggio del neolitico situato nei pressi dell'ingresso nord della città di Siracusa, sito eponimo della cultura di Stentinello, databile al V millennio a.C.
La baia del cosiddetto Leone (qui sbarcarono gli ateniesi nel 413), si trova sulla costa nord del villaggio di Stentinello.
Il porto Tròghilo, (qui sbarcarono i romani), secondo  Hans-Peter Drögemüller topografia archeologica, è da localizzare nell'insenatura che esisteva di fronte allo Scoglio Due Fratelli.
Quale era l'organizzazione interna di Tyche? Forse gli archeologi in futuro chiariranno meglio.
Testi consultati: Hans-Peter Drögemüller topografia archeologica, Cavallari 1883, Siracusa e il suo territorio, Gustavo Chiesi a Sicilia illustrata e altri.
Riprese e documentazione, rielaborazione testi, immagini e montaggio a cura di Antonio Randazzo
Musica libera scaricata da Youtube e Cantu Novu gruppo folclorìstico siracusano.
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