Carabinieri Sicilia Storia
I Carabinieri in Sicilia, Storia.
Il Corpo dei Carabinieri Reali fu istituito in Sicilia il 14 luglio 1860 , con decreto istitutivo emanato a Palermo da Giuseppe Garibaldi, il quale, designò il colonnello Angelo Calderari, facente parte del suo seguito e giudicato dal patriota siciliano Luigi La Porta "uomo onorevole (...) che ha dato altrove prova in questa materia di capacità distinta". Esisteva però segreta intesa con il Governo di Torino che un ufficiale del Corpo dei Carabinieri raggiungesse con un nucleo di dipendenti la Sicilia per apportare il contributo della propria capacità ed esperienza all'organizzazione dei Carabinieri siciliani. Per tale incarico venne prescelto il capitano Francesco Massiera, che per eseguirlo accettò anche la condizione di dimettersi dal Corpo dei Carabinieri, imposta dalla necessità che il governo sardo-piemontese apparisse estraneo all'impresa garibaldina. Lo stesso ufficiale aveva però ricevuto assicurazione dal Ministro della Guerra che le dimissioni non avrebbero in alcun modo pregiudicato la sua carriera.
Pochi giorni dopo essere sbarcato a Palermo con 30 carabinieri, il capitano Massiera ricevette la seguente lettera, datata 17 agosto 1860 e firmata dal Segretario di Stato della Guerra sig. Paternò: "con decreto del 2 agosto 1860 il Prodittatore si è degnato nominarlo Maggiore dei Carabinieri in Sicilia. Ed io con piacere le partecipo ciò per averne conoscenza e mettersi prontamente nell'esercizio delle Sue funzioni".
La delicata situazione dei Governo di Torino nei riflessi interni ed internazionali, risulta da una lettera diretta dallo storico ed uomo politico Michele Amari al sig. Emerico Amari, datata Genova 19 agosto 1860, nella quale si legge tra l'altro: " (...) Non ho mancato di sollecitare il Ministro Farini per mandare Carabinieri, denari ed armi in Sicilia e pare che il Prodittatore dovrebbe essere contento, perché 2.000.000 di lire di già sono stati inviati, una trentina di Carabinieri di già sono in Sicilia ed altri ne verranno (...)" .
A tale lettera rispose da Palermo il 28 agosto successivo Emerico Amari: "(...) Depretis si lagna che codesto Ministero non abbia fatto quanto doveva e poteva per aiutare la Sicilia. I due milioni di lire, mi ha detto, furono promessi, egli è vero, ma non si veggono arrivare pur anco; si mandano alcune diecine di carabinieri in luogo di 200 ch'egli ne aveva chiesti".
Intanto a Palermo il maggiore dei Carabinieri Massiera, oltre che essere agli ordini del colonnello Calderari, riceveva direttamente istruzioni dal suo Comando Generale, come, ad esempio, quella redatta in data 22 settembre 1860: "Potendo occorrere che i Carabinieri stati costì spediti, i quali tuttora fanno parte di questo Real Corpo, sieno richiesti per intromettersi in gare e dissidi politici, mi premuro significare a V.S. Ill/ma che dessi sieno adoperati soltanto ed esclusivamente in servizio d'istituto e che si tengano estranei affatto a tutto ciò che sente di politica (...)".
D'altro canto il Prodittatore Mordini decretava in data 8 ottobre che in ogni capoluogo di provincia e di circondario venisse costituita una commissione composta di tre "specchiati cittadini" con il compito di promuovere l'arruolamento volontario di giovani "onesti ed istruiti" nel Corpo dei Carabinieri Reali di Sicilia.
L'anomala situazione di questo Corpo, costituito da due complessi non omogenei - quello proveniente dal reclutamento locale e quello costituito dagli effettivi inviati da Torino - venne riferita dal Luogotenente del Re in Sicilia al Governo Centrale nel dicembre 1860, con la proposta di destinare al comando dei Carabinieri sardo-piemontesi già presenti nell'isola un ufficiale generale dell'Arma, che, "(...) prendendo il comando dei due Corpi potrebbe fonderli, sottoporti a eguale disciplina (...) e correggere le anormalità delle condizioni attuali (...)".
La proposta fu accolta ed al Comando del Corpo dei Carabinieri Reali di Sicilia venne destinato il maggiore generale Giovanni Serpi.
Nel febbraio 1861 il maggiore Massiera, rientrato nell'Arma per decreto sovrano, raggiunse Torino perché assegnato alla Legione Allievi in corso di costituzione.
Il 6 marzo 1861 segnò la data istitutiva della Legione Carabinieri di Palermo, con giurisdizione sull'intero territorio dell' Isola. Di essa fu primo comandante il ten. colonnello Carlo Alberto Basso, lo stesso ufficiale che da capitano aveva ricevuto ed assolto nel settembre 1849 - ironia della sorte - l'incarico di arrestare Garibaldi a Chiavari. L'ordine relativo gli era stato diretto dal maggiore Petittí di Roreto, Capo di S.M. del II Corpo d'Armata.