127-speranza di Dio - sculture

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Sculture Randazzo
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127-speranza di Dio

pagine sculture

Opera n. 127, anno 2008, dimensioni 100x100 cm., legni faggio, pino e ramen incollati, assemblati e scolpiti, verniciatura naturale.

La speranza di Dio, ultimo tentativo misericordioso del Padre.
Una colomba con il ramoscello d’ulivo sorretta dalla mano stilizzata del Creatore, inscritta in un triangolo equilatero con le direzionali convergenti verso il centro di tutti i centri, simbolo della Trinità, donata alla chiesa di bosco Minniti dove si trova installata in alto sul Crocifisso.





Il mito del diluvio universale ci parla che più di una volta Noè lasciò andare una colomba per vedere se le acque si fossero ritirate dalla terra. E un giorno la colomba ritorno con la prova che finalmente c'era l'asciutto: aveva raccolto un ramoscello di ulivo che così divenne un segno della pace fatta da Dio con l'uomo.

Oggi, nel diluvio universale (o globale ?) in cui l'uomo si sta auto annegando con istinti apertamente suicidi (problemi ecologici, crisi finanziaria, sfruttamento senza ritegno e mercificazione delle risorse della terra, scomparsa della passione per i valori della persona e del bene comune di tutti gli uomini, ecc.) la colomba che non Noè ma Dio in persona manda, non trova dove posarsi e continua a volteggiare in alto. Ma il Padre è sempre lì ad offrire la sua accoglienza, il Figlio continua, sulla croce a dire: "Padre perdonali perchè non sanno quel che fanno:", lo Spirito Santo continua la sua ricerca: Dio non ha perso la sua speranza su questa umanità.

Cosa vuole chiarire e interpretare questa scultura?
Ognuno interpreti a modo suo quest’opera ma lasci a me la spiegazione autentica e motivata.
Questa volta l’intera Trinità, ( il triangolo equilatero con le direzionali convergenti verso il centro di tutti i centri), ma anche dalle mani, il Padre, dallo Spirito Santo, la colomba
e, dal Figlio il crocifisso,
pur nella immensa e proverbiale MISERICORDIA, è in procinto di (“ arrabbiarsi”) e, in un ulteriore tentativo di riconciliazione, (il ramoscello d’ulivo, come dopo il diluvio universale), interviene direttamente (in persona) il PADRE, (rappresentato dalle mani),( stilizzate, perché non mi sono permesso di scolpire le mani del mio Creatore), e dice: perché continuate ad essere ( “scunchiuruti” ?) Vi mandai i Profeti e non voleste sentirli;
vi mandai mio figlio “ e (“m’ ammazzasturu”); vi inviai lo Spirito Santo, (rappresentato dalla colomba), che in tanti non lo prendono in considerazione e “ nu vi voli  trasiri nta testa;
cosa debbo fare per farvi capire che voglio il bene di tutti indistintamente e l’unica salvezza per l’umanità è l’amore reciproco tra ogni persona?
Eccomi qui a portarvi la mia richiesta di riconciliazione personalmente.
Cosa volete fare finalmente?
Viriti ca sugnu veramenti siddiatu ma sugnu ccà e v'aspettu che frazza aperti.
Lassati peddiri i vostri 'ntrighi e ritunnati nti mia pigghiannu i cunsigghi i ma figghiu ca cu iddu semu 'na cosa sula."

Opera n. 127, anno 2008-speranza di Dio
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