toponimi Siracusa - Toponomastica Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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toponimi Siracusa

T
TARGIA Ex feudo (101) a nord di Siracusa. Secondo il Bonanno la voce Targia è di origine greca e deriverebbe o dalle feste Thargelie che si dovevano svolgere a Siracusa in onore di Diana, oppure da Thargelione, corrispondente ad aprile, mese in cui nacque Diana (102). Livio ricorda le feste Thargelie, mentre da Teocrito sappiamo che vicino a Siracusa vi fu addirittura un bosco dedicato a Diana, dea della caccia. In questo ex feudo, fino al periodo di dominazione musulmana, esisteva un castello chiamato di Pentargia (103) che fu distrutto dal Conte Ruggero. E' comune convinzione che dalla voce Pentargia derivi l'attuale nome Targia ora dato sia a queste terre che alla torre ivi esistente un po' sopra la pianura. Tale torre rappresenterebbe per molti un resto del castello già menzionato (104). E’ mia convinzione che il toponimo Targia derivi dalla voce araba Dargah in quanto la D araba (8a lettera) è molto vicina nella pronuncia alla nostra T. Tale vocabolo significa via a scalini, forse riferito a quella via a scalini che metteva in comunicazione la magnam viam che attraversava le terre dell'attuale Targia con la viam antiquam situata dentro la Pentapoli. D'altra parte il toponimo non è esclusivo di questa nostra località. Le terre della Sicilia Orientale sono foggiate a terrazze per la naturale configurazione orografica dei monti Iblei. Parecchi sono nelle vicinanze le vie a scalini, scavate nella viva roccia, che mettono in comunicazione un altipiano sottostante con un altro soprastante e contiguo, che prendono il nome di Targia. E' il caso di località poste in territorio di Ragusa, Palagonia, Mineo (105). Altre località di questo ex feudo hanno preso nomi di Targetta, Targiuni, Targitedda. (101) Dai processi di investitura della Camera Reginale si rileva che il feudo di Targia assieme al feudo di Benalì fu concesso nel 1610 a Francesco Arezzo. Tale abbinamento si riscontra fino al 1761 con la concessione a Giuseppe Arezzo. (102) Secondo Enrico Stefano nel «Tesoro della lingua greca». (103) Fazello in latino lo scrisse Penthargia. Pietro Carrera rilevò tale nome da scritture pubbliche del periodo normanno e lo trascrisse Pentarga. (104) Scrisse il Privitera nella sua Storia di Siracusa, lib. III «Intanto in quest'anno stesso 1093 moriva di gagliarda febbre in Siracusa il Conte Giordano... Udì la morte, i terrazzani di Pentargia, castello saraceno poco discosto dalla città, situato a settentrione tra Trogili e Tapso, sotto il clivo dei Colli Iblei, si levarono a stormo alzando bandiera di rivolta contro il nuovo Stato. Inutili sforzi di popolo sconsigliato e solo che osava ribellarsi ad una potenza fatta gigante per trent'anni guerre e di conquiste. Non appena il Conte Rugiero n'ebbe l'avviso, che immantinente con una schiera dei suoi soldati vi accorse e l'espugnò- I caporioni del rivolta fece morire sulle forche; tutti gli altri severamente punì, e disperse. Atterrò le mura e le case, e lasciò sul piano un mucchio di rovine, sulle quali venne appresso fabbricata quella torre che si nomò Targia, e tuttora esiste nel feudo della nobile ed antica famiglia dei Baroni Arezzo, che ne sono i possessori e ne tengono il nome. (105) Una località sopra la cittadina di Monreale (PA), dove esiste un passo tretto sui monti soprastanti, conserva addirittura il nome di Scala di Targia. In Maltese Targa significa scalino, gradino. Il Giuffrida (I termini geografici dialettali della Sicilia in Archivio Storico per la Sic. Orient. CT 1904) specifica che il toponimo, avente funzione geomorfologica, sta per «pendio molto ripido e talo terrazzato, ovvero sentiero molto ripido e tortuoso che serve a superarlo».
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