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Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Ho amato ed amo la vita mio Signore, non temo il tramonto, spero nell'aurora mattutina inizio di una nuova era
ricordare il passato, vivere il presente e progettare il futuro
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scelta o miracolo

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16 Aprile 2022
Scelta o miracolo
Mi ero arruolato nell’Arma, su consiglio di mio fratello Giuseppe, in alternativa alla chiamata di leva obbligatoria alla quale dovevo rispondere in quanto inquadrato nelle liste del distretto militare di Siracusa, matricola 14732-59-1940.
Il 17 luglio 1962, avevo già compiuto due anni di effettivo servizio e, dopo altre varie sedi di servizio più o meno provvisorie, com’era in uso per i giovani carabinieri, fui destinato in servizio quale autista consegnatario di un pulmino fiat 850, presso la Sezione di Abbiategrasso allora comandata dal maresciallo carica speciale Ancide De Angeli.
Con ansia attendevo di completare il minimo di tre anni di effettivo servizio per congedarmi e lasciare l’Arma per ritornare nella mia Siracusa a fare l’operaio falegname ebanista al quale ero stato destinato dai miei genitori.
Per tutta l’estate del 1962, ogni giorno, di buon’ora partivo alla guida del mio pulmino per prelevare i colleghi dalle varie stazioni dell’itinerario Corbetta- Magenta- Rho- Lainate e Milano, destinazione Lodi dove presso quel Tribunale era in corso il processo contro militari, ufficiali e sottufficiali della Guardia di Finanza, per concussione e corruzione.
Quel giorno, non ricordo se settembre o ottobre, ligio come sempre al dovere, in perfetto orario nonostante la pioggia battente, partii dalla caserma per intraprendere il solito viaggio.
Ero ancora nel centro cittadino a percorrere le vie obbligate per giungere all’uscita sulla provinciale per Corbetta e, improvvisamente, mi ritrovai immerso in un pantano d’acqua che aveva invaso la strada e penetrava all’interno del vano guida quasi sommergendo i pedali della frizione freno e acceleratore.
Pochi attimi di panico e, istintivamente, accelerando al massimo, ritrovai, per fortuna, meno acqua sulla via e, mentre l’acqua defluiva dal mio automezzo, mi ritrovai all’uscita della città sano e salvo senza altri intoppi.
Fermai il pulmino sul ciglio della strada e scesi verificando che il mezzo non aveva subito danni e quindi, senza altri ostacoli, la pioggia stava cessando, prelevai i colleghi e arrivammo a Lodi.
Normali circostanze e traversie della vita o miracolo?



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