Puglisi Lino - Siracusani

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Puglisi Lino

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articolo di Arturo Messina
lI mondo della lirica ha perso tragicamente sulla stradale SS4 Salaria uno dei più grandi interpreti  e maestri
E’morto Lino Puglisi
Era “siracusanu cu ’a scoccia” ma i Siracusani non lo sanno e tanti di essi non ricordano nemmeno chi era!
di Arturo Messina
“Il mondo della lirica piange uno dei suoi più grandi interpreti!”. Così scrivevano i giornali a tiratura nazionale lunedì scorso riportando la dolorosa notizia che ha commosso non solo i cittadini di Roma ( dove egli abitava da tanti anni, in via Vincenzo Tieri n. 245, telefono 06/30892503) ma di tutta l’Italia e delle molte città d’Europa e del mondo, nei cui teatri egli ha suscitato per tanti anni il più vivo stupore per l’eccezionale strumento vocale e la straordinaria interpretazione, da farlo meritatamente ritenere uno degli artisti lirici più acclamati e insigni di ogni tempo.  
Quello che lo distingueva era poi l’approfondimento del testo e dello spartito assieme alla compenetrazione psicologica dei personaggi che era chiamato a portare sulla scena come dal vivo, doti di grandissima importanza per un cantante-attore cui si richiede dagli autori e dal pubblico, oltre alla voce , la carica espressiva e la padronanza scenica.
Pertanto era capace di soddisfare il più esigente regista e il competente spettatore comprendo i ruoli più disparati : da quello di Scarpia nella Tosca  di Giacomo Puccini a quello di Jago o dello stesso Otello nell’Otello di Giuseppe Verdi, da quello di Don Carlos de Vargas nella “Forza del destino” dello stesso Giuseppe Verdi, a quello di Simon Boccanegra”, da Figaro nel “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini, al Conte di Luna nel “Trovatore” e così tutti i personaggi delle 116 opere interpretate, sì da meritate i più ambiti riconoscimenti: tra gli altri il “Diapason d’oro”, che gli fu conferito  proprio dall’arbitro mondiale Concetto Lo Bello nel 1968 alle Latomie di Siracusa ( vedi foto d’epoca), l’anno dopo quando riuscì a organizzare una delle più memorabili stagioni liriche portando i migliori cantanti lirici e ballerini della Iugoslavia con il Trovatore- di Giuseppe Verdi- il balletto Giselle e l’edizione originale del principe Igor.
Gli organi di stampa nazionale hanno riportato anche alcuni particolari della dinamica dell’incidente stradale, avvenuto domenica scorsa sulla SS4 Salaria, all’altezza della località Carlo Corso, in cui ha riportato serie ferite anche la sua gentile consorte, che gli stava accanto  in auto e che è stata ricoverata in ospedale: la prof.ssa Franca Ottaviani, nipote del cardinale Ottaviani, altrettanto nota come cantante lirica  nonché pianista, per cui sono stati loro due gli artisti preferiti per l’interpretazione delle opere nuove, giacchè le preparavano meticolosamente e nei tempi più brevi in casa propria.
Per la sua straordinaria musicalità e talento di interprete, unitamente al fatto che egli poteva offrire la massima sicurezza nell’esecuzione proprio nei tempi più brevi, Lino Puglisi era il preferito dei più illustri compositori contemporanei per le prime messinscena, come per “Il gioco del Barone” di V. Bucchi che ottenne il Premio Italia nel 1956, come per “Assassinio nella Cattedrale”, di Ildebrando Pizzetti, rappresentata per la prima volta al Teatro La Scala, di Milano,  come per “Il mercante di Venezia” di M. Castelnuovo Tedesco, al Maggio musicale Fiorentino”, come “Gli amori di Galatea”, come “Il Marchese di Roccaverdina” del m° Milella direttore del conservatorio di Bari, che Lino Puglisi interpretò anche al teatro massimo Vincenzo Bellini di Catania nel ruolo di protagonista da tenore.
E sì, perché Lino Puglisi, artista lirico di chiara fama internazionale e musicista, aveva un’estensione vocale che riusciva agevolmente, attraverso la sua tecnica straordinaria, a interpretare il ruolo di tenore drammatico. Non possiamo non considerare, poi, che la natura lo aveva dotato di un fisico eccezionale, atletico, aitante, avvenente, per cui aveva una marcia in più di tanti altri per essere preferito sul palcoscenico.
Al teatro greco di Siracusa, per esempio,  quando ancora i nostri esimi amministratori riuscivano a organizzarvi  una sia pur minima stagione lirica, egli interpretò il ruolo di baritono in Tosca (  spettacolare, tra l’altro, la sua caduta nel ruolo di Scarpia ( “dinnanzi a lui tremava tutta Roma”) quando viene pugnalato a morte da Tosca alla fine del secondo atto!) e interpretò anche quella di Amonastro ( il padre di Aida); ma l’ultima sua esibizione siracusana, sempre al teatro greco la fece ( e in modo veramente sbalorditivo!) nel ruolo di Otello, da tenore drammatico!
“Siciliano di Siracusa- hanno scritto in questi giorni, ma io avrei aggiunto “burgarioto autentico” essendo egli nato e avendo abitato in via Enna, alla borgata, da genitori entrambi insegnanti elementari- inizia lo studio del canto giovanissimo e completa gli studi press o il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Io avrei precisato che Lino Puglisi quando andò a Torino a  prendere lezione di canto dall’insigne maestro Tasso, non era tanto “giovanissimo” ma aveva una voce già eccezionale di baritono. Infatti egli faceva parte del “cenacolo” del m° Salvatore Jannello, musicista e compositore  siracusano che era stato per tanti anni inb America, tanto che la sua unica figlia, Sofia, recentemente deceduta de nota da tutta Siracusa, come giornalista e poetessa, impiegata presso la Banca d’Italia, era nata  in America.
Al Cenacolo apparteneva assieme a Lino Puglisi, Lucia Colletta, la ben nota soprano,  madre dello scienziato Fulvio Frisone, appartenevano il tenore Nello Genova, cugino della capitana dei vigili urbani Silvana Leggio ( premiata da  Carlo Alberto Rossi al “papiro d’oro), Pippo Tantillo dalla voce più profonda che io abbia sentito) Nuzzo Salonia  tenore melodico : cioè quelli che dovevano essere i cinque protagonisti di “Bedelia la zingara”, l’opera composta  dal M° Jannello che non potè mai essere rappresentata  perché agli esimi politici e amministratori siracusani la lirica non è mai piaciuta: tanto vero che dopo l’Aida i Siracusani non hanno avuto più il piacere di ascoltare un’opera lirica se non recandosi a Catania!
Lino Puglisi agli amici ( come Aldo Formosa ed Elvira Cultrera, che l’ebbero compagno di scuola fin dall’asilo) sembrò che fosse andato a studiare musica, anziché  bel canto, perché egli cantava spesso anche musica leggera e musica siciliana tradizionale accompagnandosi bellamente con la fisarmonica, riuscendo pure a comporre qualche canzone, come “Camìna ’rittu...”: ecco perché oltre che cantante, è stato sempre un musicista; na anche attore nato, padrone della scena e di se stesso!
Nel 1952 egli vinse il concorso ASLICO e debuttò  al Teatro Nuovo di Milano, interpretando egregiamente il ruolo di Marcello nella Boéme di Giacomo Puccini e quello di Alfio nella Cavalleria Rustica di Pietro Mascagni.
Da allora egli divenne il cantante lirico più ammirato in tutti i teatri in cui veniva a cantare, sia in Sicilia (specialmente a Catania, che essendo la patria di Vincenzo Bellini, ha uno dei teatri più prestigiosi e degli appassionati tra i più competenti del mondo) sia in tutta Italia, in Europa e in America. Al teatro più famoso d’Italia, La Scala di Milano, giunse all’età di appena 27 anni a cantare nel 1957, quando interpretò il ruolo di Schapless in Madame Buttertly, dove venne scritturato per ben 17 stagioni liriche consecutive, sempre nei ruoli più impegnativi e sempre con i più lusinghieri consensi di pubblico e di critica
Egli ha cantato ben 116 opere sotto la guida di celebri Direttori:
“Interprete completo per emissione ed estensione vocale- è stato scritto- con il suo straordinario talento  è riuscito a trionfare sul pubblico anche il più esigente nei più prestigiosi teatri di tutto il mondo ed esibendosi al cospetto di Sovrani, Capi di Stato nonché di Sua Santità Giovanni XXIII, che volle definirlo “cavaliere del bel canto”.
Importante anche il conferimento delle onorificenze di Commendatore e di Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti artistici, dal Presidente Sandro Pertini, la Laurea Honoris Causa dalla Facultade de Artes Mozarteum di San Paolo del Brasile.
Al termine della sua attività di interprete Lino Puglisi si è dedicato con la medesima passione alla regia e all’organizzazione teatrale, nonch*, sempre al fianco della sua consorte, l’eccellente soprano e maestra di pianoforte, Franca Ottaviani, alla formazione di giovani talenti sia in Italia che in Estonia, in Giappone e in Corea.
Il centro di operazione della loro attività didattica musicale si era stabilito a Rieti e a Contigliano, dove l’insigne coppia stava intensamente lavorando per realizzare la Scuola di Specializzazione di Canto e interpretazione finalizzata al debutto professionale dei giovani talenti.
L’annunzio diceva: “ La Leco Spettacoli  s.n.c. (Lirica e Concertistica Organizzazione) del Grande Ufficiale M° Lino Puglisi e della prof.ssa Franca Ottaviani, propone la nascita di una importante Accademia per la Formazione e Specializzazione Professionale, riferita all’Arte del Bel Canto e del Teatro in musica”; prevedeva Master Class periodici, Corsi con caratteristiche di stabilità nei periodi, a seconda della necessità di preparazione, Incontri di studio per le Master Class, nonché un Concerto Finale con la partecipazione di tutti gli allievi e la collaborazione di musicisti solisti o d’orchestra sinfonica.
Tutto questo e tanto altro è stato il siracusano Lino Puglisi, che io all’on. Nicola Bono, presidente della Provincia, avevo proposto proprio lunedì scorso, quando ancora non mi era giunta la dolorosa notizia della sua morte, di invitarlo come ospite d’onore, senza alcuna spesa, al teatro greco per l’annuale Premio Elio Vittorini: e ciò affinché l’insigne artista che tanto pregio ha dato a Siracusa  senza che i Siracusani lo sapessero  si riconciliasse con la città aretusea i cui politici e amministratori lo avevano fatto disgustare con la loro indifferenza e irriconoscenza: perfino l’on. Bono lunedì scorso ebbe a dichiararmi che non sapeva nemmeno chi fosse Lino Puglisi e a raccomandarmi di fargli pervenire un curriculum per avviarne la pratica!
Invece Lino, che nel 1967 ebbe a tenere a battesimo mio figlio Seby, anch’egli artista, ma del pennello e non del bel canto, ha preferito tornare alla Casa del Padre, dove sicuramente starà a deliziare i santi e gli angeli con la sua meravigliosa, indimenticabile voce che ancora ai suoi pochi ma fedeli amici siracusani sembrerà di ascoltare. L’unica cosa che i Siracusani potranno- anzi dovranno- fare? Intitolare il prossimamente inaugurando Teatro Comunale al loro più celebre cantante lirico, Lino Puglisi!
da Wikipedia
Lino Puglisi
Artista lirico di chiara fama internazionale e musicista.

Siciliano di Siracusa, inizia lo studio del canto giovanissimo e completa gli studi presso il Conservatorio G. Verdi di Torino. Nel 1952 vince il concorso ASLICO e debutta al Teatro Nuovo di Milano nei ruoli di Marcello nella Bohème di G. Puccini e in Alfio nella Cavalleria Rusticana di P. Mascagni.

Intraprende quindi una intensa carriera, richiesto in prestigiosi teatri Italiani ed Esteri e giunge al Teatro La Scala di Milano nel 1957 per Schapless in Madama Butterfly. Viene riconfermato in quel Teatro per ben 17 anni consecutivi, sempre con ruoli di primaria importanza.

Per la sua straordinaria musicalità e talento di interprete è stato scelto da illustri Compositori contemporanei per le prime esecuzioni delle Opere: V. Bucchi (il gioco del Barone - premio Italia 1956), I Pizzetti (Assassinio nella Cattedrale - Teatro La Scala), M. Castelnuovo Tedesco (Il Mercante di Venezia - Maggio Musicale Fiorentino), F. Testi (Celestina - La Pergola di Firenze), G. Ragni (La Pietra nel Pozzo - Comunale di Modena), M. De Falla completata dal M° After (Atlantida - Teatro La Scala), J. Napoli (Un curioso accidenti - RAI), F. Oppo (Eleonora d'Arborea - Istituto dei concerti di Cagliari), C. Fontana (I Passegeri - Verdi di Trieste), A. Sangiorgi (La Bardana - Massimo Bellini di Catania), M. Lizzi e S. Quasimodo (L'Amore di Galatea - Massimo di Palermo), R. Vlad (La Fantarca - RAI TV), D. Milella (Il Marchese di Rocca Verdina - Petruzzelli di Bari).

Interprete completo per emissione ed estensione vocale, ha sempre curato l'approfondimento psicologico dei personaggi che gli venivano affidati, dove oltre la voce elemento indispensabile, deve essere la carica espressiva voluta dagli Autori:
"Scarpia in Tosca", "Jago nell'Otello di Verdi", "Don Carlo di Vargas nella Forsa del Destino", "Simon Boccanegra", "Michele nel Tabarro", "Guglielmo Tell", "Barnaba nella Gioconda" , "Macbeth" , "Figaro nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini" , "Don Carlo in Ernani", "Gianni Schicchi", "Jack Rance nella Fanciulla del West", "Gerard in Andrea Chenier", "Rigoletto" , "Conte di Luna nel Trovatore", "Renato in Un Ballo in Maschera", "Marchese di Posa nel Don Carlo", "Nabucco", "Escamillo in Carmen", "Germont nella Traviata"…. tanto per citare dei ruoli dove ebbe ad eccellere.

Ha cantato in 116 Opere sotto la guida di celebri Direttori quali: C. Abbado, J. Aranovic, A. Basile, B. Bartoletti, V. Bellezza, M. Braggio, F. Capuana, P. Dervaux, V. De Sabata, G. Gavazzeni, V. Gui, H.V. Karajan, R. Kubelik, La Rosa Parodi, D. Milella, L.V. Matacic, F. Patanè, G. Patanè, A. Pedrotti, F. Molinari Pradelli, F. Previtali, P. Petit, I. Pizzetti, A. Questa, N. Rescigno, M. Rossi, N. Santi, G. Santini, W. Savallisch, N. Sanzogno, A. Simonetto, A. Scherchen, T. Schippers, T. Serafin, A. Votto, A. Zedda, O. Ziino.

Ha partecipato sia come cantante che esclusivamente quale attore a Produzioni Radiofoniche, Televisive e Cinematografiche: La Fantarca di R. Vlad, Opera televisiva regia di V. Cottafavi - il ruolo del Baritono Ronconi, primo interprete di Nabucco nel Verdi televisivo di R. Castellani - Il Signor Bruschino di G. Rossini in film regia di V. Sala - Vogliamo i Colonnelli film con U. Tognazzi di M. Monicelli - protagonista di un episodio nel film Sesso Matto con G. Giannini e L. Antonelli di D. Risi.

Smessa l'attività di interprete, ora si dedica alla più opportuna specializzazione di giovani Cantanti lirici con eccellenti risultati.

Molte attuali celebrità devono l'affermazione professionale e artistica a L. Puglisi.

Ha ricevuto molti riconoscimenti fra cui si indicano:
1968 Premio Diapason d'Oro (RAI)
1979 Premio Etna d'Oro (Regione Sicilia)
1981 Onorificenza di Grande Ufficiale all'Ordine della Repubblica Italiana per meriti artistici dal Presidente Sandro Pertini.
1985 Laurea Honoris Causa dalla Facultade de Artes Mozarteum di San Paolo del Brasile per Convegni e Corsi didattici su come sviluppare la voce ed adoperarla opportunamente nel Bel Canto.
1988 Riconoscimento Ufficiale da parte del Ministero del Turismo e dello Spettacolo quale titolare dell'Impresa Lirica LECO Spettacoli snc con regolare iscrizione all'Albo Professionale.
1988 Nomina di Accademico Onorario della Comunità EURO-AFRO-ASIATICA del Turismo quale Organizzatore di Spettacoli Lirici in campo internazionale.


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