Zummo Gaetano
Getano Giulio Zumbo: (Siracusa 1656 - Parigi 1701), ceroplasta
Il Trionfo del Tempo, Firenze
Storia di Gaetano Zummo secondo Anselmo Madeddu e l’Ordine dei Medici di Siracusa
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Diario Doc - Siracusa
Sabato 4 Agosto 2001
Riflettori puntati su un'artista siracusano, morto tre secoli fa a Parigi, all'età di 45 anni, per un ascesso epatico . Siracusa, dove era nato nel 1656, gli ha intitolato una strada .
Nato a Siracusa nell'anno di grazia 1656,era figlio di una schiava affiliata di nome Zummo , " un'origine - a dire di F. Cagnetta - che contribuisce ad illuminare il mistero della scontrosa identità dello scultore, i suoi modesti studi pagati in un collegio religioso per avviarlo al sacerdozio che non conseguì, l'attribuzione di un piccolo titolo di abate, sulla cui pensione potè vivere sino a che rimase in Italia, e soprattutto la modifica durante il soggiorno parigino del nome originario Zummo in Zumbo " .
Gaetano Giulio Zumbo dedicò tutta la sua esistenza alla realizzazione di opere in cera dalla fattura straordinaria ; lavorò dapprima in Sicilia e successivamente fu chiamato a Napoli, a Firenze dal GranDuca Cosimo III dei Medici tra il 1691 ed il 1694,a Bologna, a Genova ed a Parigi alla corte del Re Sole, Luigi XIV, che gli concesse " due privilegi che gli davano il monopolio delle riproduzioni anatomiche delle cere in Francia " , sebbene per un chirurgo parigino <Lo Zumbo non conosceva il nome di un solo muscolo > .
L'artista morì il 22 Dicembre 1701 per un ascesso epatico a Parigi e fu sepolto nella Chiesa di Saint Sulpice . Fu il primo a riprodurre in modo fedele le parti anatomiche del corpo umano prendendo a modello le dissezioni anatomiche effettuate da insigni medici dell'epoca .Oltre alla sua incredibile produzione di statue in cera che descrivevano in modo minuzioso le varie componenti del corpo umano,tanto che era ricercato per i suoi <pezzi anatomici> , l'abate Zumbo realizzò diversi " Teatri della morte " . Alcune di queste opere,cosiddette " cere della peste" , sono conservate a Firenze presso il Museo della Specola ed a Londra presso il Victoria and Albert Museum .
A Siracusa, nel lontano 1988, gli è stata dedicata una mostra, con monografia del Prof. P. Giansiracusa.
Secondo Gerbino, " dalla perizia di Zumbo, dal suo virtuosismo si sprigiona una capacità analitica che consente,forse per la prima volta ad un artista, così raffinato, di valutare il dato decompositivo quale elemento biologico,come ricerca anatomica ed artistica " .
Fra gli ammiratori del'abate Zumbo,vi fu anche il Marchese Donatien Alphonse De Sade,che così descrisse in " Juliette" le opere dello Zummo : "In uno di questi armadi si vede un sepolcro pieno di innumerevoli cadaveri,nei quali è possibile osservare i diversi gradi della decomposizione del cadavere di un uomo appena morto fino a quello completamente divorato dai vermi . Quest'opera bizzarra è stata ideata da un siciliano di nome Zummo . L'impressione è così forte che i sensi sembrano comunicare tra loro . Viene naturale portarsi la mano al naso , senza accorgersene , contemplando questo orribile spettacolo,che è difficile osservare senza che si affaccino alla mente le sinistre idee della distruzione " .
ZUMBO , < il Michelangelo della cera >
Da < La Provincia di Siracusa >, 1985, a firma Anselmo Madeddu, riportiamo in parte :
" Tutta la sua vita sembrò avvolta nel mistero : dai natali nel 1656 in un vecchio palazzo nobiliare di Ortigia , alla morte avvenuta il 22 Dicembre 1701 , nella più assoluta miseria ,nella stanza di un vecchio palazzo in Rue des Cordeliers a Paris... La distruzione di parte dei registri di battesimo col terremoto del 1693 non ci permette di conoscere con certezza i nomi dei suoi genitori ......... La produzione artistica la si può suddividere in quattro momenti:
a) il primo,quando lo scultore si forma nella sua città lavorandovi fino al 1690 .
b)il secondo che l'artista trascorre dal 1690 al 1694 prima a Napoli e poi alla Corte Medicea in Firenze .
c)il terzo trascorso dal 1695 al 1700 a Bologna ed a Genova,studiando anatomia e scolpendo modelli.
d)il quarto trascorso in Francia dai primi del 1700 al Dicembre del 1701 prima a Marseille e poi alla Corte del Re Sole a Paris e che segnò l'apice della notorietà dell'artista .
.....Iniziò gli studi presso il Collegio dei Gesuiti a Siracusa,conseguendo il titolo di <abate> che gli permise in seguito di vivere con una piccola pensione.....All'età di 35 anni,comunque,dopo un oscuro apprendistato nelle botteghe artigianali di provincia,lasciò Siracusa per perfezionarsi al Nord . Nel 1690
e forse anche un pò prima,Zumbo si stabilì a Napoli dove probabilmente scolpì la sua prima grande opera,il gruppo della <Peste>................All'inizio del 1691 Lo invitò alla sua celebre Corte in Firenze,
Cosimo III dei Medici,il quale contattò lo Zumbo attraverso un suo agente,il parrucchiere francese Lorenzo Borucher .....Il suo soggiorno fiorentino sembra decorrere dal Febbraio 1691 all'Aprile 1694 .
..........molto probabilmente, stanco di assecondare gli strani gusti della famiglia medicea, abbandonò Firenze per raggiungere Bologna.................... Più che altro la sua scelta fu dettata dalla esigenza di perfezionarsi negli studi di anatomia umana . Si apre così la terza fase della sua produzione artistica, il periodo bolognese-genovese(1695-1700). A Bologna ebbe l'opportunità di soffermarsi sugli studi anatomici,che poi Lo avrebbero portato a scolpire i suoi più grandi capolavori: le oramai celeberrime Teste Anatomiche .Intanto sin dalla fine del 1695 Zumbo si era stabilito a Genova, dove strinse,oltre a una calda amicizia,anche una intensa collaborazione con il Chirugo parigino Guillame Desnoues : fu proprio Genova la sede di produzione dei suoi capolavori in cera riproducenti parti anatomiche !
La produzione artistica del ceroplasta siciliano non si limitò solo alle sculture anatomiche . Zumbo,oltre ad essere artista ed anatomista, fu anche abate e la tematica religiosa non fu mai abbandonata dal grande scultore siracusano . Le difficoltà economiche e le continue liti col Desnoues indussero lo Zumbo a rompere definitivamente col chirurgo parigino e ad abbandonare Genova dopo 5 attivissimi anni. Si apre così il suo quarto periodo di produzione artistico-culturale, quello francese, l'ultimo .
Quando ai primi del 1700 l'Intendente della Marina di Luigi XIV Lo invitò a Marseille,accettò volentieri l'invito ed abbandonò l'Italia.....A Marseille il governo centrale parigino Gli mise a disposizione un altro bravo chirurgo-preparatore il Pèlizier e quaranta cadaveri degli ospedali militari; lo Zumbo studiò anche sui corpi di condannati alle Galere .Dopo un anno di studi intensi, riuscì a portare a termine un'altra testa anatomica,considerata in seguito il suo vero e più grande capolavoro in assoluto .
Partito per Paris al fine di presentare la sua straordinaria opera all'Acadèmie des Sciences,venne elogiato da tutti i più grandi scienziati........A Paris intanto conobbe la celebre Mademoiselle Elisabeth de Chèron, la poetessa e pittrice preferita da Voltaire,che Lo protesse....E lo Zumbo,artista bohemien, toccò davvero l'apice della notorietà,quando fu invitato alla Corte di Sua Maestà Luigi XIV,il Re Sole, suo estimatore....Nella città della Senna inoltre Zumbo scolpì la sua terza famosa testa anatomica...." .
Scrive ancora Anselmo Madeddu, su " La Provincia di Siracusa " , Anno III , N.4, Luglio-Agosto, 1984 :
" Possibile che in 35 anni trascorsi a Siracusa, Zumbo non abbia lasciato nessun'opera ? O,come è più verosimile,nessun'opera è giunta oggi fino a noi ? In particolare ci meravigliammo del fatto che, in nessuna opera,lo Zumbo si fosse ispirato al più grande capolavoro della pittura che la sua Siracusa poteva offrirgli : la famosissima tela del < Seppellimento di S. Lucia > di Michelangelo da Caravaggio....
............Tuttavia è certo che il ceroplasto abbia lasciato qualche opera nella nostra città,e ne fa fede il Privitera,che nel 1861 così scrive : <Di questo insigne statuario altra opera non abbiamo a Siracusa se non un S. Girolamo penitente,di proprietà della nobile famiglia dei Signori Nava,che come cosa di singolar pregio si conserva da loro carissima > ......Un altro argomento scultoreo che lo Zumbo dovette trattare fu certamente quello dei Presepi ..........; avemmo la fortuna di incontrarci con il gentilissimo Marchese di Canicarao, Barone di S. Lucia di Noto, dr. Don Bruno (de) Martinez La Rèstia Statella,discendente da famiglia di antica nobiltà patriziale.....,il quale ci parlava di una preziosissima opera d'arte ceroplasta custodita gelosamente dai suoi antenati lungo il corso di tre secoli,e che, per antica e costante tradizione orale familiare, è stata sempre attribuita al Nobile Artista siracusano Don
Gaetano Zumbo ...............Si tratta, guarda caso di un meraviglioso <Seppellimento di Santa Lucia>, certamente ispirato alla tela del Caravaggio . L'opera appartiene senz'altro al periodo giovanile dell'artista, quando lo Zumbo studiava ancora al Collegio dei Gesuiti di Siracusa ..... " .
Degna di menzione la Mostra alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo con presentazione del Prof. Paolo Giansiracusa (Siracusa, 10 Dicembre 1988 - 15 Gennaio 1989 ) .
Per Vittorio Sgarbi , fu " grande visionario e insieme grande realista " , mentre per Santi Correnti " le sue opere più tipiche sono di un realismo impressionante e travolgente " .
Zumbo [Zummo], Gaetano (Giulio)
(b Syracuse, 1656; d Paris, 22 Dec 1701). Italian sculptor, active also in France. He was born of a noble family named Zummo (he changed the spelling to Zumbo in Paris) and educated for the church. Zumbo was a wax sculptor and anatomical modeller and, like many late 16th- and 17th-century amateurs who practised the art of wax modelling, was probably self-taught, although he may have learnt something of the technique in Sicily, where wax imagery was popular. Before 1691 he went to Naples and visited Rome and other cities in Italy. He was an enthusiastic collector of Old Master drawings and engravings. In Naples he may have invented a new method of colouring wax for sculpture (see WAX, §II, 1(i)), which attracted sufficient notice for him to be summoned to Florence in 1691 by Cosimo de’ Medici III, Grand Duke of Tuscany, who paid him a monthly pension. As a sample of his skill he may have brought with him a scene with wax figures, the Plague (Florence, Mus. Zool. La Specola), which has been shown to depend on paintings of the Neapolitan plague of 1656 by Mattia Preti and Micco Spadaro. Zumbo was in Florence from February 1691 at least until April 1694. For Cosimo he executed two wax groups, one now lost, the other the Vanity of Human Greatness (Florence, Mus. Zool. La Specola). For Ferdinand de’ Medici, the Grand Prince, who had acquired the Plague, he made the only other group that can safely be attributed to him, the Triumph of Time (Florence, Mus. Zool. La Specola; see fig.). These works combine rigorous scientific observation of the various stages of decomposition of the human body with an edifying iconography of the inevitable decay of human beauty and power. The idealizing classicism of the late Baroque figure style and the dramatic pathos of expression and pose, for which Zumbo drew on pictorial and sculptural models by Nicolas Poussin, Michelangelo and others, become in this context an expressive device emphasizing the lesson of ultimate decay. Accessory details, such as rats, snakes and dead dogs, are treated with grim realism. In the Triumph of Time a self-portrait in miniature rests against a pilaster at the feet of Time with his scythe. The groups are essentially illusionistic tableaux, and their backgrounds, symbolic inventions also figuring ruin and decay, combine painted and modelled features, perhaps developing an already established tradition
Da Wikipedia
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Cera della pestilenza conservata al museo della Specola di Firenze
Gaetano Giulio Zumbo, o Zummo (Siracusa, 1656 – Parigi, 22 dicembre 1701), è stato un abate e ceroplasta siciliano, il più famoso del XVII secolo. I suoi soggetti riguardavano perlopiù gli aspetti legati alla morte, alla malattia e alla putrefazione dei corpi.
Sono poche e frammentarie le notizie riguardanti questo artista siciliano: prese il cognome Zummo dalla madre, che mutò in Zumbo quando si stabilì in Francia. Studiò presso i Gesuiti e ottenne il titolo di abate, che permetteva di ottenere un piccolo reddito. Probabilmente affrontò degli studi di anatomia a Bologna, famoso centro studi.
Teatrino con il Morbo Gallico, danneggiato
Egli operò al servizio del Granduca Cosimo III de' Medici dal febbraio del 1691 all'aprile del 1695. In questo periodo Zumbo realizzò quattro composizioni che hanno come oggetto vari stadi della decomposizione dei cadaveri umani: Corruzione I (o Trionfo del tempo) e La pestilenza, per il Gran Principe Ferdinando de' Medici, figlio di Cosimo III, mentre per Cosimo Corruzione II (o Il Sepolcro, o Vanità della grandezza umana) e le Conseguenze della Sifilide (Morbo Gallico). Oggi sono conservate al Museo della Specola di Firenze. L'ultima opera però, già a palazzo Corsini al Parione, andò semidistrutta durante l'alluvione di Firenze del 1966. A Firenze resta anche una sua testa scorticata di eccezionale realismo. Nel 1695 Zumbo partì improvvisamente lasciando il sovrano rammaricato per aver perso un tale artista.
Nei cinque anni durante i quali lo Zumbo si intrattiene a Genova con una proficua produzione di opere. Egli esegue due opere importanti andate perdute a cui lavorò dal 1694 per quattro anni circa: una Natività e una Deposizione dalla Croce. In questo periodo si interessò di preparati anatomici assieme al chirurgo francese Guillaume Desnoues, esplosa poi in una lite. Nel 1700 si trasferisce a Marsiglia con le sue ultime composizioni, divenendo subito celebre disponendo da parte dell'Intendente Generale delle Gallerie di Francia (suo ammiratore) di un chirurgo per preparare le dissezioni di teste ad uso dell'artista.
La fama del ceroplasta giunse persino a Parigi dove il 25 maggio 1701 fu invitato a mostrare una sua testa anatomica all'Académie Royale des Sciences. La testa anatomica fu acquistata subito (oggi al Museo nazionale di storia naturale di Francia a Parigi). A seguito del successo presso l'Académie lo Zumbo ottenne da Luigi XIV il monopolio delle preparazioni anatomiche, ottenendo anche l'autorizzazione a tenere pubbliche lezioni di anatomia. Ma, al culmine della sua gloria, il ceroplasta morì improvvisamente a seguito di un'emorragia, forse perché affetto da tubercolosi, il 22 dicembre 1701. Egli fu sepolto a Saint Sulplice, ma la sua tomba fu distrutta durante la rivoluzione francese.
