Benalì - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Benalì

B
BENALÌ"
In siciliano Benalì. Nelle carte topografiche dell'Istituto Geogra¬fico Militare Bendi.
Le contrade Benalì di Sotto e di Sopra sono comprese tra le terre di Cefalino (a nord), Rigilifi (ad est), Monasteri (ad Ovest), Damma (a sud) e costeggiano il vallone Cavadonna.
Il toponimo sembra decisamente un patronimico di origine ara¬ba indicante il nome di una persona chiamata letteralmente "Figlio di APi". Ben è una variante dialettale del nome arabo Ibn significante Figlio, che entra generalmente nella composizione di molti nomi propri. Di regola, in arabo, le persone vengono chiamate con più nomi. Ad esempio: Al-Idrisi si chiamava Abu 'Abdallah Muhammad Ibn 'Abdallah Ibn ldris. Nell'onomastica musulmana del periodo intorno al mille, ogni persona viene chiamata, nella sua forma completa, con una serie di nomi i quali si possono così sintetizzare: 1) Il nome personale che corrisponde al nostro nome di battesimo; es.: Muammed 'Abd Allah. 2) La serie degli' antenati i cui nomi vengono separati dal vocabolo Ibn (figlio di). 3) Un nome composto con la parola Abu (in genitivo Abì) "padre di, dotato di", con valore onorifico; es. Abù Al-'Arab "padre degli arabi", Abù Al-Futùh "padre delle vittorie". 4) Un nome che indica una professione o un mestiere; es. Al-Qattan (il cotoniere) o derivato dal nome della città o della regione di prove¬nienza; esempio As-Siqillì (il siciliano). 5) Un soprannome che può essere anche un difetto o una qualità del corpo. 6) Nel tardo periodo si aggiungeva un nome composto di carattere onorifico che il più delle volte si anteponeva agli altri nomi; es. Saraf Ad-Dìn (Gloria della religione).
Non esisteva regola che stabilisse quanto o quali di questi elemen¬ti onomastici citati dovessero essere scelti per designare un personaggio; tutto dipendeva dall'uso del nome che prevaleva nell'indicare la persona.
Nel caso del toponimo in questione si può pensare benissimo che
il personaggio proprietario di quelle terre venisse chiamato Ben-AH. D'altra parte, ai nostri tempi, ci accorgiamo che molti cognomi italiani derivano da nomi di lontani antenati, come ad es. Di Marco, Di Franco, Di Maria, etc.
Il feudo di Benalì era soggetto alla Camera Reginale ed è stato per lungo tempo infeudato assieme a quello della Targia (35).
Un contratto stipulato presso il notaio Falbo (a. 1682) ci dà una chiara visione di queste contrade, già fortemente antropizzate nel periodo antecedente al terremoto del 1693. (Francesco De Uvo, per mandato ricevuto da donna Felicia Impellizzeri e Scammacca, gabel¬la e concede a bonifica per sette anni a Biagio Leanti) "un grande luogo con vigne e terre scapole, alberi di ulivi, di mandorli, di pere e di altra sorte, palazzi, terranei, palmenti, conzi, senia e altre proprietà esistenti in quelle terre site nel territorio di questa città di Siracusa e nel feudo Benalì ...
Inoltre detto Biagio sia tenuto e obbligato a fare le mura a crudo e dietro le mura farci il fossato e sia libertà di Uvo fare il fossato nella parte terminante del Monastero".

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