Magrantino - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Magrantino

M
MAGRANTINO
In siciliano Marantinu, Magrintimi.
Ex feudo, ora contrada attraversata dal vallone Cavadonna, po¬sta fra Damma e Maeggio. Si tratta delle terre comprese a Sud fra i km 7 e 10 della strada Mare-monti. Sul significato del toponimo dobbiamo rifarci ai vocaboli greci Macron-tenon che vuol dire Di molta estensione (37>; o Macro-tenagos che significa ampia palude, maremma.
Probabile pure la derivazione dall'arabo Mahag at-tin che signi¬ficherebbe Pianura fangosa, in siciliano Margiu. Situazione verosimile, considerato il sito pianeggiante (m.30 in media sul livello del mare), l'uscita delle acque torrenziali del vallone Monasteri ed i toponimi Maeggio e Canicattini (38).
Una prima citazione di queste terre si trova in un diploma di Federico, Re di Sicilia (anno 1209). Fra i beni dell'Ospedale di S. Giovanni figura il "Casale Magrintino con terre circostanti, in tenimento di Siracusa", concesso liberamente alla casa dall'Ordine da Gualtieri da Caltagirone. Il feudo (39) appartenne poi alla giurisdi¬zione della Camera Reginale, e venne registrato come feudo
(37) Il toponimo Magno ne costituirà un antico ricordo?. Not. Falbo (al voi. 11361 - 8 ottobre 1685) per una sub gabella cosi scrisse: "otto salme di terre da quelle esistenti in quel luogo vocato Magno sito nel territorio di questa città e in contrada Magrantini".
(38) Maeggio da Mahag pianura (vedi nel I voi. il top. Maeggio); Canicattini dall'arabo Handaq at-tin che vuol dire Vallone del fango.
(39) Quel casale Magrentinum citato in un documento dal 1229 (Pini. Sicilia Sacra. II, pag.937) non credo si riferisca ad un casale sito nelle terre in oggetto. Come pure non credo che quel Maggio Magrenti possesso di Gaetano Alagona. rivelato nei fondi rusticani dell'antico catasto Borbonico sia in relazione con Feudo Magrentino: (Maggio sta per Margio).
Prima posseditrice registrata del feudo Magrentino (anno 1408) fu la moglie del Conte di Passaneto. Il Viceré in data 3 agosto 1453 confermò il possesso a Giovanni Tilirgico e Goffredo De Barbulato oltre che ai loro successori di sangue, more francorum. Nel 1537 il feudo venne riunificato da Pietro Platamone. signore di Solarino.
11 30 agosto 1558 s'investì Antonio de Platamone il quale sposò Giovanna Zummo baronessa della Cava Donna e i passaggi avvennero sempre sullo stesso titolare di ambo i feudi.
Magrantini <4o>.

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