Mottava - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Mottava

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Mottava
In siciliano Muttava, contrada ampia posta ad ovest della strada statale 115 (km 403; km 401) fra località Renaura, Santa Teresa, La- ganelli, Cozzo Pantano. La traversa Mottava va dal n.182 di Via Elorina alla traversa S. Corrado. Le condizioni del suolo ed una serie di toponimi posti lungo il vallone Cavadonna mi inducono a pensare che il toponimo è riferito ad una caratteristica delle terre argillose. Una spiegazione convincente, secondo me, ce la fornisce l'Amari un. "Le stoviglie arabe fanno una classe distinta da ogni altra manifattura ceramica antica, medievale, moderna per la sua estrema sottigliezza e leggerezza che le fa sembrare, per così dire, di carta. (11) Storia dei Musulmani di Sicilia, pag.795 e segg. Dal gran numero che n'ho viste, poche avean perduto il mar¬chio di fabbrica; nelle altre ho trovato otto maniere di marchi, la più porta la data un poco frusta e il nome dell'artefice o della qualità, in quanto chiamata Amai "opera di terra", Tin Muhtawi "terra ritenente" o diremo noi impermeabile e Tin Amali "terra plastica". A mio avviso Muttava è riferito alla terra del luogo in quanto essa si presenta piuttosto impermeabile ed atta a favorire il persistere delle paludi; il toponimo potrebbe riferirsi anche all'argilla del posto in quanto buona per fabbricare stoviglie. Era convinzione di alcuni studiosi che il feudo Mattila, donato dai principi Normanni alla chiesa di Santa Lucia fuori le mura, fosse il feudo Mottava. Tale supposizione si è rivelata infondata da quando si è venuti a conoscenza di un trasunto del 1281 che specifica grosso modo i limiti territoriali del feudo Mattila. Il toponimo Mottava compare in un documento del 1338, quan¬do alla chiesa metropolitana di Siracusa venne annessa, come prebenda, la chiesa di S. Lucia fuori le mura con i suoi immobili. Fra le rendite del burgensatico compare l'annua rendita di onze 12 proveniente dal feudo delle due coste della Mottava. Controllando vari contratti di enfiteusi, dal XVII secolo in poi capita spesso di trovare qualche riferimento al succitato feudo
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