antico Mercato - palazzi di pregio

Palazzi di pregio
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antico Mercato



Il processo di espansione della città ottocentesca, che nella sua prima fase durò circa trent'anni, dal 1880 al 1910, con l'abbattimento delle mura e la riconversione di parte del patrimonio edilizio religioso, vide la localizzazione del sistema dei servizi all'interno dell'isola e la realizzazione di insediamenti produttivi e commerciali. Tra questi, la costruzione del mercato coperto, progettato dall'ing. Edoardo Troja, dipendente dell' Ufficio tecnico comunale, che riprende la foggia del mercato di Livorno, costruito nel 1890, caratterizzata da grandi arcate e finestre a persiane. I lavori, iniziati nel settembre 1899 dall'impresa di Gaetano Capodicasa, furono conclusi nel x900, discostandosi lievemente dal progetto originario. La fine dei lavori vide l'apertura di una struttura moderna ed elegante, con un cortile rettangolare, 36 finestre, 24 arcate del portico di ordine tuscanico. La base delle colonne, originariamente prevista in marmo, venne realizzata in graniglia di cemento rosato e scaglie di marmo. La struttura, che sorgeva adiacente all'allora Piazza del Popolo (oggi piazza Pancali) ed al tempio di Apollo, ha ospitato fino ai primi anni settanta le rivendite di pescivendoli, macellai, fruttivendoli e artigiani del legno e del ferro. Nei primi anni '50 la struttura subì pesanti rifacimenti, probabilmente con lo scopo di adeguarne gli spazi di vendita, ed altri lavori furono eseguiti nel 1967, agli inizi degli anni '70 e nel 1985. Quando il mercato venne spostato nell'area retrostante di Largo De Benedictis, la struttura venne utilizzata per tenervi spettacoli e mostre di artigianato. Il sapiente restauro effettuato, iniziato sul finire del 1997, ad opera dell'Arch. Emanuele Fidone e dell' Ing. Giuseppe Barcio, concluso nel 2000, ha privilegiato il ripristino della struttura originaria., mantenendo la relazione del monumento d'epoca umbertina con l'area architettonica templare più antica della città. Il progetto prevedeva un intervento di tipo conservativo (con il ripristino degli infissi, e dell'apparato murario, e il restauro della superficie lapidea, eseguito lasciando inalterata la consunzione dei materiali operata dal tempo e sostituendo solo i conci che il degrado aveva reso instabili). Le opere di miglioramento statico sono state eseguite con metodi tradizionali - si veda, ad esempio, il completo rifacimento delle coperture.
Altri particolari, come la scelta di preferire un intonaco in cocciopesto, il mantenimento delle capriate lignee, la lavorazione artigianale del ferro, richiamano all'essenzialità ed alla semplicità.
Un altro aspetto progettuale riguarda la ristrutturazione del grande salone polivalente, sul lato est, con pannelli autoportanti, che riquadrano le colonne dall'interno con alti tagli verticali posti in asse alle colonne, gli spazi dell'ala su via Trento sono stati ridisegnati con una struttura in acciaio ossidato e vetro che opera una separazione funzionale senza alterare la fruibilità visiva dell'insieme. Il risultato è una struttura funzionale che fa convivere in modo armonioso antico e moderno e che oggi ospita un polo dinamico di servizi per i turisti. (nota di Alberto Lo Passo)  

  

Cortile interno -La fontana  



Il progetto del mercato coperto nell’isola d’Ortigia, centro storico di Siracusa, risale al 1899.
L’unico firmatario risulta essere l’Ing. Edoardo Troja che ne ideò la struttura prendendo ad esempio quella del mercato coperto di Ravenna. I lavori iniziarono nel settembre 1899, per poi essere consegnati nei primi del ‘900.
Rimase attivo fino a metà degli anni ’80 e, per tutto il periodo della sua apertura, è rimasto uno dei tre esempi di mercato “Levantino” in Sicilia, uno dei perni d’attrazione turistica della città.
Oggi, grazie al piano URBAN, è tornato a nuova vita e con una nuova destinazione d’uso: “Polo dei servizi per il turista” ma in realtà è scarsamente utilizzato e quasi abbandonato a se stesso

  il portico
  

vista d'insieme




Polo Servizi Turistici, ex Mercato Coperto di Ortigia, Siracusa.
documentazione pdf

Emanuele Fidone
Collaboratori: Sabrina Nastasi, Angelo Troia
Progetto esecutivo e direzione lavori: Emanuele Fidone con Giuseppe Barcio
Luogo: Isola di Ortigia, Siracusa
Calendario: completamento 1 fase 2000
Foto: Lamberto Rubino, Davide Patanè
Fig. 1 - Planimetria e sezione dell’Ex Mercato di Ortigia e del Tempio di Apollo


Emanuele Fidone si laurea in Architettura a Venezia allo IUAV nel 1984. Dal 2000 insegna Progettazione architettonica all’Università degli Studi di Catania - Facoltà di Architettura di Siracusa, città dove vive e lavora. Nel 2005 è stato Visiting Researcher presso la Escuela Tècnica Superior d'Arquitectura di Barcellona, dal 2008 insegna come professore a contratto all’Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” sede di Cesena.
Ha tenuto lezioni, seminari e critiche in varie università ed istituti, italiani e stranieri quali, la T.U. Berlino, l’Università di Napoli Federico II, l’Università di Palermo, l’Università IUAV di Venezia, l’Accademia di Architettura di Mendrisio, l’Università di Bologna, la Triennale di Milano, l’Università di Roma Tre, la British School at Rome, l’Università di Firenze.
Ha realizzato diversi interventi progettuali, tra i più recenti: il polo servizi turistici nell’ex mercato coperto di Ortigia, il Centro Polivalente a Modica, il recupero della basilica paleocristiana di San Pietro a Siracusa, il recupero del complesso conventuale di S. Maria del Gesù a Modica (con Bruno Messina).
Ha partecipato a concorsi di progettazione nazionali e internazionali ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 2004 è tra i finalisti (capogruppo Luigi Snozzi) per il concorso per la Nuova Stazione di Alta Velocità di Napoli Afragola; nel 2006 vince il concorso, con Bruno Messina, per il centro storico di Sulmona e nel 2007 è tra i finalisti del concorso “Rimesse in gioco” del Comune di Roma.
I suoi progetti sono stati pubblicati in Italia e all’estero su riviste e libri del settore quali A10, Abitare, Area, Betonart, Casabella, D’Architettura, Domus, Il Giornale dell’Architettura, l’Industria delle Costruzioni, Recuperare.
Di recente, i suoi ultimi lavori sono stati esposti alla Xa Biennale Internazionale di Architettura di Venezia (2006), alla mostra “Emanuele Fidone, Vincenzo Latina, Bruno Messina_ Restauri iblei”, (Venezia e Roma, 2007-2008), alla mostra “Sustainab.Italy” (Londra 2008, Singapore 2009) e alla mostra dei progetti finalisti della “Medaglia d’Oro dell’Architettura Italiana”, Triennale di Milano (2009).

Fig. 2 - Ex mercato e area archeologica del Tempio di Apollo. Foto di Davide Patanè



Fig. 3 – Veduta della sala polivalente aperta verso il tempio di Apollo. Foto di Lamberto Rubino


L’intervento riguarda il recupero di un edificio costruito come mercato coperto alla fine dell’Ottocento da riutilizzare quale polo di servizi turistici, confinante ad Est con l’area archeologica del tempio greco-arcaico dedicato ad Apollo. L’edificio si articola su due livelli caratterizzato da un quadriportico con archi su colonne.
Il progetto parte essenzialmente dall’idea di instaurare nuove connessioni dirette e traslate con i resti monumentali dell’adiacente tempio greco-arcaico di Apollo lavorando soprattutto sui rapporti tra densità materica e trasparenza, tra memoria e materia.

particolare sala polivalente

Fig. 5 - La sala verso il quadriportico con pannelli basculanti aperti. Foto di Lamberto Rubino



La parte “densa” dell’intervento, tesa a enfatizzare la relazione visiva con l’adiacente area archeologica, si concretizza nella definizione spaziale, attraverso un lungo elemento divisorio, della nuova sala polivalente realizzata nel lato Est del quadriportico. La copertura della nuova sala è suddivisa in tre parti distinte, pensate nella forma come frammenti di grandi volte a botte, che con andamento a cannocchiale prospettico guidano lo sguardo verso l’area del Tempio di Apollo, visibile dalle due grandi vetrate poste alla fine della sala. L’elemento divisorio è definito da una serie di grandi pannelli basculanti, alternati ad alti “tagli” di luce verticali, finestrati, che posti in asse con le colonne illuminano la sala e e mettono in rapporto visuale diretto lo spazio interno con il quadriportico.

particolare muro esterno




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