Agamennone-16-19-aprile-1914
Spettacoli -1914-1980 > spettacoli 1914
AGAMENNONE DI ESCHILO

Dopo la distruzione di Troia, l'Atride ritorna trionfante nella propria reggia di Miceno, dove la infedele Clitennestra tra¬ma con il drudo Egisto l'uccisione del¬l'eroe. Agamennone è accolto da Cliten¬nestra con subdole dimostrazioni di te¬nerezza e di gioia. Invano Cassandra pre¬dice il luttuoso e criminale evento: il re infatti emette spasimanti grida ed è ucciso dalla nefanda consorte dietro le quinte. Il suo cadavere viene portato sulla scena e la tragedia si chiude con sinistri preannunzi di vendetta.
Con l'Agamennone l'amore materno è atrocemente ferito e perciò scatta impe¬tuosa la reazione di Clitennestra. Tale in sintesi il motivo della tragedia che e di in¬dubbio e indiscusso valore artistico, sen¬z'altro la migliore di Eschilo e che può dirsi un capolavoro per la verginità poe¬tica e la complessità scenica.
Dominano nell'opera due figure fem¬minili: l'una, Clitennestra, creatura forte ed ardita, forse personaggio unico nella tragedia greca per la fierezza del carattere; l'altra, Cassandra, infinitamente dolce ed estremamente vittima, e creatura che avvince e che commuove, che soprattutto rattrista allorché in lei si intravede la fatalità della colpa.
La parte più bella del dramma è la scena in cui Cassandra, invasata da furore profetico, svela al coro terrorizzato quanto sta accadendo dentro il palazzo reale: e uno dei brani più sublimi e terribili che abbia il teatro greco.