Il Ciclope 1927
Il Ciclope di Euripide-1927
Sileno, nel prologo, dice come cadde in potere di Polifemo: andando in cerca di Dioniso per evitargli di cadere nelle ma¬ni dei pirati, viene gettato da una tempe¬sta sul lido siciliano, nella terra dei Ciclopi, e fatto prigioniero da Polifemo. Sileno si rammarica della sorte toccata a lui e ai suoi figli, costretti, questi ultimi, a menare al pascolo gli armenti di Polifemo, e, lui, a pulire faticosamente le grandi stalle destinate ad accogliere il gregge.
Fra questa gente capitano Ulisse e i suoi compagni, reduci dalla guerra di Troia. Bisogno¬so di viveri, il re d'Itaca viene a patti con Sileno e i suoi Satiri: in cambio di un otre di vino chiede formaggio e agnelli. E' ap¬pena avvenuto lo scambio quando soprag¬giunge Polifemo, il quale piglia in trappo¬la coloro che, secondo lui, vogliono de¬rubarlo. Sileno, in maniera sfacciata, giu¬ra che non c'è stata frode e, per salvarsi, accusa Ulisse di violenza e di prepotenza nell'impossessarsi della merce. Ulisse lo smentisce sdegnato, raccontando la verità e appellandosi agli dei. Ulisse, però, non riesce a commuovere il Ciclope, al quale fa comodo non credere a quanto afferma l'eroe itacense. Sicché Ulisse e i suoi com¬pagni sono imprigionati nella caverna; e Polifemo, adocchiati i due più grassi, li di¬vora. Ulisse è costretto ad assistere impo¬tente all'orrendo pasto del mostro. Solo l'astuzia potrà ormai salvarlo: egli, infat¬ti, si vendica ubriacando Polifemo ed ac¬cecandogli l'unico occhio con un palo ro¬vente. Dopo di che Sileno, Satiri e Ulisse si danno alla fuga tra le maledizioni e le vane minacce del mostro, ormai privo del¬la vista.