Coefore-16-17-20-24 aprile-1921 - siracusa tragedie greche

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Coefore-16-17-20-24 aprile-1921

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LE COEFORE DI ESCHILO

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Sono trascorsi molti anni dall'uccisio¬ne di Agamennone. Oreste, ormai grande, ritorna dall'esilio in patria, accompagnato dall'amico Pilade, per vendicare la morte di suo padre. Si ferma a pregare sulla tom¬ba del padre e vi depone come offerta una ciocca dei suoi capelli. Frattanto, verso la tomba, si avanza un corteo di portatrici di libagioni (le Coefore) guidato da Elettra, la sorella di Oreste, ed inviato da Cliten- nestra, atterrita da un pauroso ed oscuro sogno, per placare l'anima del morto so¬vrano. Elettra, avvicinatasi alla tomba, scorge la ciocca dei capelli depostavi da Oreste e comprende che essa appartiene al fratello. Ed ecco Oreste si fa innanzi, saluta la sorella e si fa riconoscere: il ri-conoscimento e l'abbraccio tra fratello e sorella sono dolcissimi. Ritrovatisi, trama¬no insieme la punizione dei colpevoli. Oreste e Pilade si presentano alla reggia e si fingono mercanti stranieri venuti dalla Daulide per annunciare a Clitennestra che il figlio è morto. Clitennestra lo piange sinceramente e fa entrare gli ospiti nella reggia. Appare Cilissa, la vecchia fedele nutrice di Oreste, che piange per la grave perdita. Clitennestra cade nel tranello e manda a chiamare Egisto affinché egli in¬terroghi direttamente il forestiero. Egisto giunge solo, senza scorta di armati, e, en¬trato nel palazzo, viene ucciso da Oreste. Si odono grida. Accorre Clitennestra. Ore¬ste s'avanza con la spada in pugno, sta per colpire la madre, ma esita quando costei gli mostra il seno che l'aveva nutrito; ma Pilade gli ricorda l'oracolo di Apollo e i suoi giuramenti che non può tradire. Ore¬ste trascina allora la madre nel palazzo e la uccide accanto a Egisto. Appare infine Oreste che, con i due cadaveri ai suoi pie¬di, cerca di giustificare il suo delitto; ma subito dopo, preso da profondo smarri¬mento, vede, con la mente sconvolta, le terribili Erinni, le dee infernali vendica¬trici del sangue versato, che lo perseguitano e lo inseguono.
Nelle Coefore Eschilo raggiunge l'e-quilibrio artìstico proprio per la vivacità dell'intreccio. A scene altamente liriche quali quella del riconoscimento tra Oreste ed Elettra, si alternano quelle profondamente drammatiche e commoventi quale l'incontro tra Clitennestra ed Oreste. Emerge, in tutta la sua vastità e profondi­tà, l'indagine psicologica che crea, nella sapienza del gioco artistico, scene e per­sonaggi di indubbia verità e vivacità lirica.
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