Ione 1962 - siracusa tragedie greche

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Ione 1962

Spettacoli -1948-1980 > spettacoli 1962

Ione di Euripide 1962

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Mercurio nel prologo spiega l'antefatto:
Creusa, figlia del re Eretteo, sedotta da Apollo, ha un figlio che espone nella medesima grotta, ai piedi dell'Acropoli, dove ha subito la violenza dal dio.
Mercu-rio, per volere del fratello, raccoglie il piccolo e lo conduce a Delfi, dove la sacerdotessa, trovatolo presso l'altare, lo alleva.
Così Jone rimane nel tempio, al servizio del dio.
Ad Atene intanto Creusa va a nozze con Xuto, uno straniero che, avendo combattuto per Atene, ha in premio la fanciulla e il trono della città.
I due sposi non riuscendo, da troppi anni, ad avere figli, si recano a Delfi onde interrogare il dio sul come averne.
Scomparso il dio Mercurio, che ha recitato il prologo, appare lo stesso Jone che si occupa della abituale pulizia del tempio.
Apollo fa in modo che Xuto creda Jone suo figlio, perché lo conduca con sè ad Atene per lasciargli la signoria della città; ma suscita così la gelosia di Creusa che tenta di fare avvelenare Jone. Scoperta, deve morire; Jone stesso vuole ucciderla e l'insegue con la spada.
Cerca rifugio presso l'altare del dio, dove trova il cesto in cui il piccino era stato da lei stessa esposto, con gli amuleti e gli altri segni che permettono un chiaro riconoscimento.
Finalmente Creusa e il figlio si riconoscono e si abbracciano felici: Jone andrà ad Atene e diventerà il capostipite della stirpe ionica; i figli, che nasceranno da Xuto e da Creusa, diventeranno i capostipiti dei Dori e degli Achei.
L'Jone probabilmente viene rappresentato nel 418 avanti Cristo.
E' dramma assai singolare che segna un rinnovamento della tecnica tragica, avendo le caratteristiche di un melodramma più che di una tragedia: in esso canti e duetti lirici vi hanno gran parte, la musica vi trova ampio respiro, gli attori lasciano la nuda parola per il canto.
Il motivo dominante nella tragedia e la sorte, soggetto attivo di ogni azione umana.
L'opera, caratterizzata da intrecci anche complicati e da un continuo alternarsi di toni comici e patetici, è intessuta con sapienza e finezza d'ingegno.
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