Le Nuvole 1927
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Le Nuvole di Aristofane-1927
Protagonista è il rozzo Strepsiade, un campagnuolo molto attaccato al denaro, che non sa come fare per pagare i suoi debiti. Ha una moglie nobile e boriosa, e un figlio, Fidippide, che dilapida il patrimonio paterno nell'acquisto di cavalli di razza e di cocchi.
Strepsiade ha sentito dire che nella casa di fronte ci sono dei filosofi che insegnano ad avere la meglio nelle cause: con la sola forza della parola, chi ha torto può riuscire a dimostrare di avere ragione. Egli spera di poter evitare di pagare i debiti inviando alla loro scuola Fidippide; ma il figlio rifiuta e il padre, pur vecchio, si decide ad andare egli stesso al Pensatoio dei sofisti, ove trova Socrate sospeso in una cesta intento a studiare astronomia.
Socrate, dietro promessa di compenso, comincia l'addottrinamento del vecchio che si mostra, però, troppo duro di cervello.
Socrate lo scaccia sdegnato.
A Strepsiade non resta che accompagnare il figlio al Pensatoio.
Socrate lo istruisce facendolo assistere al dibattito fra il Discorso giusto e il Discorso ingiusto, che termina con la vittoria di quest'ultimo.
L'esperimento riesce in pieno: il ragazzo, ammaestrato a puntino, ha imparato così bene la lezione che riesce sempre a fare trionfare il suo ragionamento, non solo ai danni dei creditori petulanti, ma anche degli stessi genitori, fino al punto di bastonare il padre, dimostrandogli, per giunta, che ha ragione lui.
Solo adesso Strepsiade si avvede del male fatto; capisce che la colpa è tutta della nuova dottrina e dà fuoco al nefasto Pensatoio socratico, dove Socrate e discepoli muoiono bruciati.
L'opera, presentata nella prima edizione alle Dionisie del 423 a.C., non ebbe successo: ebbe solo il terzo posto.
Per questo, qualche anno dopo, fu rielaborata da Aristofane stesso ed è giunta a noi in questa seconda versione.
La commedia prende in nome dal coro, che si presenta camuffato in nuvole.
Commedia tra le più belle di Aristofane, Le Nuvole sono la rappresentazione satirica della filosofia sofistica e di Socrate, che, Aristofane ingiustamente confonde con i primi.
Già dal titolo è possibile individuare il punto di vista dell'autore che identifica il sofismo vacuo e astruso con la leggerezza delle nuvole stesse.