Le Eumenidi 1948 - siracusa tragedie greche

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Le Eumenidi 1948

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Le Eumedidi di Eschilo 1948

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Oreste, dopo il matricidio, si rifugia a Delfi nel tempio di Apollo, per l'inseguimento delle Erinni.
La profetessa Pizia entra nel tempio per pregare, ma subito dopo ne esce inorridita davanti alla visione di Oreste supplice con le mani insanguinate presso l'altare del dio, vigilato da una schiera ripugnante di donne che dormono e piangono sangue.
Poi la Pizia si allontana e compaiono Apollo e Oreste: il dio esorta Oreste a non temere le Erinni persecutrici e a proseguire, accompagnato da Ermes, il lungo cammino espiatorio fino ad Atene, dove gli uomini lo assolveranno dalla sua colpa.
Uscito di scena Oreste, le Erinni sono destate dall'ombra di Clitennestra che le rimprovera e le sprona a non lasciarsi sfuggire la preda.
Le Erinni si destano, deplorano che la preda sia loro sfuggita e si preparano ad inseguire il matricida.
Apollo le scaccia dal suo santuario.
Cambia il luogo dell'azione (è questa una eccezione all'unità di luogo solitamente osservata): Oreste sull'Acropoli  ateniese prega dinanzi al simulacro della dea Atena.
Le Erinni lo raggiungono e lo minacciano di morte, intrecciandogli attorno una danza selvaggia. La dea lo protegge dalle Erinni che lo incalzano e, ascoltate le accuse e le discolpe delle Erinni e di Oreste, decide di rimettere il giudizio a un tribunale di cittadini ateniesi scelti fra i migliori da lei stessa costituito: il tribunale dell'Areopago (per giudicare i delitti di sangue) che rimarrà eterna tutela della giustizia.
Ha luogo il processo: il matricida è assolto grazie alla parità dei voti raggiunta con quello favorevole di Atena.
Le Erinni, inasprite dal verdetto, vengono placate dalla dea, la quale assicura loro che avranno culto e onori in Atene.
Le dee tremende, divenute benigne (Eumenidi) e protettrici della città, vengono accompagnate dal popolo festante verso la nuova dimora sotterranea destinata al loro culto.
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